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venerdì 16 marzo 2018

Ghouta, il quarto Stato della disperazione

Globalist
Dalla guerra siriana immagini che ricordano il celebre quadro di Pelizza da Volpedo. Ma lì si rappresentava l'ascesa sociale del popolo. In questo caso la discesa nell'inferno.

Oggi ci sono i morti di Ghouta est. Ma prima ci sono stati gli assedi di Yarmouk, Homs, Aleppo, Madaya, Idlib, Kobane. 
Si parla di 500 mila morti, anche se non esiste alcun dato preciso. 5 milioni sono rifugiati all’estero, oltre 6 milioni di sfollati interni, almeno 11,5 milioni di persone senza accesso a cure mediche, 2 milioni di persone (di cui la metà bambini) costretti a vivere in aree assediate, il 43% delle scuole inutilizzabili, la speranza di vita ridotta di 15 anni per gli uomini e 10 anni per le donne.

Bombe, morti, esecuzioni, torture, vendette.


Pelizza da Volpedo, con il suo celebre quadro, rappresentò l’ascesa del movimento operaio. Persone umili, donne, tutti insieme per diventare protagonisti del cambiamento sociale.
Oggi le immagini di donne, bambini, disperati che scappano si ripetono non rappresentano l’ascesa, semmai il tracollo. Il quarto stato della disperazione.

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