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lunedì 10 luglio 2017

Bahrein. Arrestata Ebtisam al-Saegh, attivista per i diritti umani rischia stupro e tortura

Corriere della Sera
La mattina del 3 luglio Ebtisam al-Saegh, una delle figure più note tra i difensori dei diritti umani del Bahrein, aveva pubblicato un tweet sui maltrattamenti inflitti alle detenute da parte dell'Agenzia per la sicurezza nazionale, chiamando in causa la responsabilità del re Hamad bin Isa Al Khalifa quale garante dell'impunità nei confronti delle violazioni dei diritti umani. 

Ebtisam al-Saegh
Un quarto d'ora prima della mezzanotte è scattata la rappresaglia. Le forse di sicurezza si sono presentate in forze (cinque vetture e un furgone) a casa sua. L'hanno arrestata, senza mandato e senza darle alcuna spiegazione, sequestrandole il cellulare e la carta d'identità.
Nelle prime ore del mattino del 4 luglio, Ebtisalam al-Saegh è stata notata all'interno del carcere femminile di Issa Town. La mattina successiva ha fatto una rapida telefonata ai familiari, chiedendo di farle arrivare denaro ed effetti personali. 

Ebtisalam al-Saegh ha 48 anni e da tempo si occupa di diritti umani nel suo paese, intrattenendo relazioni con organizzazioni non governative e con gli organismi delle Nazioni Unite. Quest'anno a marzo ha preso parte, a Ginevra, alla 34esima sessione del Consiglio Onu dei diritti umani.

Proprio per questo motivo, il 26 maggio era stata arrestata una prima volta e interrogata per sette ore, durante le quali era stata picchiata su ogni parte del corpo, presa a pugni sul naso (dove aveva appena subito un'operazione) e allo stomaco, stuprata e minacciata di gravi conseguenze ai danni di suo marito e dei loro figli se non avesse cessato di occuparsi di diritti umani. 

Uscita da quelle sette ore di incubo in stato di shock e incapace di reggersi in piedi, era stata ricoverata in ospedale. Amnesty International teme che Ebtisalam al-Saegh possa essere nuovamente sottoposta a violenza sessuale a torture, una prassi purtroppo consueta per le coraggiose attiviste del Bahrein così come per le donne arrestate per reati comuni.

Riccardo Noury

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