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mercoledì 23 maggio 2018

Raggiunto un milione di firme per salvare Noura Hussein, sposa bambina condannata a morte in Sudan

Blog Diritti Umani - Human Rights
Pubblichiamo la comunicazione dell' Ass. Italians for Darfur che aggiorna sulla situazione della mobilitazione per salvare la vita Noura Hussein, la sposa bambina condannata a morte in Sudan, per aver ucciso il marito che la violentava. 



Sudan, raggiunto il milione di firme per Noura Hussein. Mobilitazione internazionale guidata da Italians for Darfur: domani avvocati depositano ricorso per salvarla La petizione per salvare Noura Hussein su Change.org ha raggiunto il milione di firme. 

La mobilitazione avviata da Italians for Darfur, in accordo con gli avvocati di Noura Hussein con i quali è in diretto contatto la presidente Antonella Napoli, ha travalicato i confini nazionali e vede proliferare gli appelli in tutto il mondo. 

"E' particolarmente importante che questo risultato sia raggiunto nel giorno in cui viene depositato il ricorso contro la sentenza di condanna a morte per la giovane sudanese che da sposa bambina aveva ucciso il marito impostole dalla famiglia" dichiara Antonella Napoli che oltre a essere presidente di Italians for Darfur è stata la prima giornalista a raccontare la storia di Noura. 

Italians for Darfur ha già contribuito in passato alla soluzione di un altro caso di condanna a morte per una giovane donna, Meriam Ibrahim, accusata di apostasia, incarcerata all’ottavo mese di gravidanza e sfuggita al boia grazie a una campagna che chiedeva la sua liberazione nel 2015. 

"Ci appelliamo al presidente sudanese, insieme alle organizzazioni e al popolo del Sudan, affinché sia riconosciuta la clemenza a Noura.- prosegue Napoli - e auspichiamo che questa vicenda possa portare a un cambiamento nella società sudanese affinché si garantisca la protezione e la salvaguardia dei diritti di donne, adolescenti e bambine, come previsto nella Dichiarazione universale delle Nazioni Unite per i diritti fondamentali dell’uomo e indicato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile" conclude la presidente di Italians for Darfur.

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