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sabato 19 maggio 2018

"Contratto di governo" M5S-Lega - Più manette per tutti e quindi problemi irrisolti con la CEDU per violazione diritti umani nelle carceri

Corriere della Sera
Nel "contratto di governo" M5S-Lega pene più dure, nuove carceri e tempi più lunghi per la prescrizione. Le critiche delle Camere penali: incoerenti. Più manette per tutti e "carcere vero per i grandi evasori". Pene più dure per i reati ambientali e per quelli contro la Pubblica amministrazione. Costruzione di nuove carceri



"Agenti provocatori" per combattere la corruzione e Daspo (anche perpetuo) per corrotti e corruttori. Stop ai riti alternativi. Tempi più lunghi per la prescrizione dei reati. Età della punibilità più bassa per i minorenni. Legittima difesa sempre presunta per chi subisce una rapina armata in casa o in ufficio. E, infine, conflitto d'interessi ad ampio spettro: attivo per parlamentari, ministri e sottosegretari anche in assenza di un vantaggio patrimoniale.

Con questo "contratto di governo" sui temi della giustizia, anche gli avvocati eletti con il M5S e con la Lega (al "tavolo" giallo verde c'erano Alfonso Bonafede e Nicola Molteni) non si sono fatti vedere al convegno organizzato al Senato dalle Camere penali dove ieri è stata ricordata - alla presenza del presidente Elisabetta Alberti Casellati - la figura di Enzo Tortora morto 30 anni fa al termine di un lungo calvario giudiziario.

Oggi l'aria è decisamente cambiata: "E sulla giustizia il "contratto" tra M5S e Lega va in senso totalmente opposto a percorsi coerenti e conformi ai principi costituzionali", è il giudizio del presidente dell'Unione delle camere penali, Beniamino Migliucci.

Il "contratto" M5S-Lega si occupa anche di magistrati e uffici giudiziari. Proponendo la revisione del sistema di elezione dei consiglieri (togati e laici) del Csm "tale da rimuovere le attuali logiche spartitorie e correntizie", il divieto per le toghe di tornare indietro se si candidano in politica nonché il ripristino dei Tribunali minori cancellati dal governo Monti. La legittima difesa sempre presunta in casa e nei luoghi di lavoro apre il capitolo dell'area penale: la proposta della Lega, accettata a scatola chiusa dal M5S, è quella di eliminare la discrezionalità del giudice in merito alla "proporzionalità tra difesa e offesa".

L'intenzione, poi, è quella di far saltare le leggi deflattive (riti alternativi, depenalizzazione dei reati, non punibilità per tenuità del fatto e per condotte riparatorie) che il centrosinistra ha messo in campo per allentare il sovraffollamento nelle carceri, causa per altro di condanne per l'Italia in sede di Corte europea per i diritti dell'uomo. M5S e Lega hanno anche trovato l'accordo per inasprire le pene.
Più carcere per i reati ambientali e per quelli contro la Pubblica amministrazione: per combattere la corruzione servono non solo gli agenti sotto copertura (che già esistono per la droga) ma anche gli agenti provocatori che commettono un reato per provare a innescarne un altro.

Pene più dure anche per i furti in abitazione, furti aggravati, scippi e truffe agli anziani. Nel processo civile, viene tolto ogni ostacolo all'esercizio della class action. Mentre nel capitolo sulla lotta alle mafie (sette righe in tutto) si fa un "particolare riferimento alle condotte caratterizzate dallo scambio politico mafioso". Inoltre, si annuncia "effettivo rigore nel funzionamento del carcere duro previsto dal 41bis".

David Ermini (Pd) parla di contratto "securitario e giustizialista". Mentre gli avvocati di Silvio Berlusconi, tra cui i parlamentari Niccolò Ghedini e Francesco Paolo Sisto, notano che tutto questo l'aveva anticipato il pm Nino Di Matteo al convegno organizzato da Davide Casaleggio a Ivrea.

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