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sabato 3 febbraio 2018

Theresa May piace alla Cina: non ha posto la questione diritti umani

AskaNews
Grandi lodi dalla stampa ufficiale cinese per la premier britannica Theresa May, in visita nella Repubblica popolare. Quello che più è stato apprezzato della visita, dal Global Times, una delle voci del Partito comunista cinese, è stato - più dei ricchi contratti firmati, più dello stesso sostegno all'iniziativa Belt&Road - il fatto che May si sia ben guardata dal porre il tema dl rispetto dei diritti umani e delle libertà nell'ex colonia britannica di Hong Kong nei suoi incontri ufficiali.

"May non farà alcun commento contrario agli obiettivi del suo viaggio in Cina. Per il primo ministro, se soddisfacesse i media britannici a spese dell'atmosfera amichevole della visita, gli svantaggi supererebbero i guadagni", scrive oggi il Global Times.

May ha incontrato nei giorni scorsi il premier Li Keqiang e il presidente Xi Jinping. Nel corso della visita sono stati firmati accordi commerciali per miliardi di dollari e May ha evidenziato l'importanza di rafforzare le relazioni con la Cina, in un momento in cui la Gran Bretagna si appresta a uscire dall'Unione europea.

Pechino, dal canto suo, punta sempre più a stringere i legami con i paesi europei, ricchi terminali della sua strategia One Belt One Road, che punta a riaprire le antiche Vie della Seta tra i due terminali del continente euroasiatico.

La parola d'ordine della visita di May, che oggi è a Shanghai, è "età aurea" dei rapporti sino-britannici. Le due parti hanno ripetuto questa formula durante tutta la visita. 

Anche se May ha avvertito che la governance dei progetti nell'ambito dell'iniziativa devono rispettare "gli standard internazionali".

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