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giovedì 7 dicembre 2017

Italia - Innocenti in cella, risarcimenti per 21 milioni di euro in soli cinque mesi a 475 cittadini

Il Mattino
Ventuno milioni di euro in soli cinque mesi. È questa la cifra che racconta i guasti del sistema giudiziario. Da gennaio a fine maggio 2017 lo Stato italiano è stato condannato a pagare secondo i dati del ministero dell'Economia 21 milioni di danni a 475 cittadini che hanno subito un'ingiusta detenzione.


Uomini comuni, professionisti, malcapitati di ogni estrazione sociale, che si sono trovati chiusi in cella da un momento all'altro prima dello svolgimento di un regolare processo, o che hanno passato mesi o addirittura anni in carcere in seguito a una condanna definitiva, per poi essere scarcerati perché innocenti con tante scuse e pochi spiccioli di indennizzo per l'errore giudiziario.

Il primato delle ingiustizie, com'è ormai tradizione consolidata, appartiene al Sud. E in particolare alla Calabria, dove sono stati versati 4 milioni e mezzo di euro per un errore giudiziario e 74 ingiuste detenzioni nella corte d'Appello di Catanzaro. Ma la Campania segue a ruota: Napoli, con 63 risarcimenti registrati fino al 31 maggio di quest'anno e risarcimenti per 1,9 milioni di euro complessivi, è la seconda città italiana per casi di ingiusta detenzione.

La città si avvia a celebrare quindi un'altra annata nera, in perfetta sintonia con un 2016 da incubo che ha visto la Corte di Appello di Napoli liquidare 350 indennizzi per ingiusta detenzione ad altrettanti cittadini arrestati ingiustamente, per un totale di 4 milioni e duecentomila euro di risarcimenti.

Nella bolgia dell'ingiustizia napoletana, fatta di tempi biblici, di abusi della custodia cautelare, di carceri campane sovraffollate dove 7.219 detenuti devono sgomitare in spazi previsti per 6.120 persone, le storie di malagiustizia sono varie e drammatiche.

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di Francesco Lo Dico

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