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lunedì 2 ottobre 2017

USA: vescovi contro la decisione di Trump su riduzione numero rifugiati

SIR
(da New York) Nello stesso giorno in cui Papa Francesco ha lanciato con la Caritas internazionale la campagna “Share the journey – Condividi il viaggio”, l’amministrazione statunitense ha deciso di diminuire da 75mila a 45mila il numero dei rifugiati che verranno accolti nel Paese nel 2018, la più bassa dal 1980, anno in cui il programma di accoglienza è stato varato. 



“Siamo turbati e delusi dalla risoluzione del presidente”, dichiara monsignor Joe S. Vásquez, vescovo di Austin, Texas, e presidente della Commissione sulla migrazione per la Conferenza episcopale Usa. 

Proprio nel momento in cui tutte le comunità cattoliche americane hanno aperto le loro braccia per accogliere i rifugiati e i profughi, la decisione presidenziale sembra non tener conto “delle conseguenze umane sulle persone e sulle famiglie che non possono vivere in sicurezza nei loro Paesi di origine a causa di guerre e persecuzioni”

Il vescovo, a nome dei suoi confratelli, sottolinea poi che gran parte dei rifugiati accolti negli Stati Uniti sono sottoposti ad un rigido programma di controlli e molti cercano di ricongiungersi a familiari già presenti nel Paese. 

“La maggior parte comincia subito a lavorare per ricostruire la propria vita – continua mons. Vásquez – e contribuisce in questo modo anche alla forza e alla ricchezza della nostra società, capace di accogliere coloro che hanno un bisogno disperato, anche di sicurezza”. Infine, il vescovo esorta l’Amministrazione ad andare oltre lo scetticismo e la chiusura sul programma dei rifugiati e ricorda che gli Usa sono stati leader nell’accoglienza di chi fuggiva dalla persecuzione. “Dobbiamo e possiamo fare meglio”, ha concluso.

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