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giovedì 19 gennaio 2017

Carcere Teramo: terremoto e riscaldamento spento. Molta paura e gravi disagi per i detenuti

Il Centro 
Carcere a rischio disordini. Era già successo la mattina del 30 ottobre, quando quella lunga scossa era sembrata interminabile ai detenuti di Castrogno. Ieri mattina sono riprecipitati nell'incubo per ben tre volte in una situazione ancora più difficile visto che da giorno il penitenziario è al freddo perché manca la corrente elettrica. E i detenuti, fatti uscire nell'atrio interno dopo le scosse, per alcune ore non sono voluti rientrare nelle celle.

Tanto che il segretario provinciale del Sappe Giuseppe Pallini ha lanciato un appello alle istituzioni parlando di "disordini". La situazione è rientrata nel primissimo pomeriggio, dopo che il direttore della struttura Stefano Liberatore ha ottenuto la garanzia che questa mattina arriverà un nuovo carico di gasolio per alimentare il generatore che consente di avere luce, ma non riscaldamento e gas per cucinare tanto è vero che ieri i pasti caldi sono stati assicurati dalla Protezione civile.
L'amministrazione penitenziaria ha annunciato che da domani mattina 120 degli attuali 270 detenuti saranno trasferiti in altre strutture. Dice il direttore: "Stiamo cercando di gestire la situazione che non è facile anche perché le strade di collegamento per Castrogno sono impraticabili e quindi ogni collegamento è difficilissimo. Ho avuto l'assicurazione che nelle prossime ore un mezzo della Provincia provvederà a liberare la strada per consentire alla ditta di gasolio di portare il rifornimento. Ho incontrato tutti i detenuti dando loro la possibilità di parlare telefonicamente con i familiari che possono chiamarli in carcere.
Il mio obiettivo è quello di tranquillizzarli il più possibile perché tutti ci troviamo ad affrontare una situazione difficile. Sono al freddo e con le scosse di terremoto ed è evidente che prevale la paura. Per me non è importante che vengano portati via dei detenuti, per me è fondamentale che quelli che ci sono siano nelle condizioni migliori possibili. Ed è questo quello che dobbiamo garantire sempre". 

Non è la prima volta che il carcere di Castrogno resta isolato e per questo più volte lo stesso sindacato Sappe aveva lanciato l'allarme.
"Un allarme ignorato", dice Pallini, "visto che tutte le volte che c'è una situazione di emergenza legata al maltempo Castrogno resta praticamente tagliato fuori dal mondo. Una situazione difficile per i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria che hanno molte difficoltà a raggiungere la struttura. Più volte abbiamo chiesto che ci fossero interventi di sistemazione della strada ma senza avere mai delle risposte".

di Diana Pompetti

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