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mercoledì 1 giugno 2016

Effetto Pannella, ecco il DDL che apre all'amnistia e all'indulto

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Il parlamentare del Pd Manconi presenta un disegno di legge costituzionale in memoria del leader radicale e delle sue battaglie: per votare amnistia e indulto basterà la maggioranza assoluta delle Camere. Il sostegno trasversale dei colleghi

Un disegno di legge costituzionale dedicato a Marco Pannella. Un provvedimento appena presentato al Senato che renderà più facile l’approvazione della concessione dell’amnistia e dell’indulto. Oggi servono i due terzi dei parlamentari, nell’obiettivo dei firmatari basterà la maggioranza assoluta. Il promotore dell’iniziativa è il senatore democrat Luigi Manconi, presidente della commissione sui diritti umani. Ma il fronte a sostegno del progetto è rigorosamente bipartisan. Insieme all’esponente del Partito democratico ci sono Luigi Compagna (Conservatori e riformisti), Riccardo Mazzoni (Ala), Altero Matteoli (Forza Italia) e Peppe De Cristofaro (Sinistra Italiana).
«Oggi offriamo l’opportunità di verificare se l’omaggio a Pannella era mera ipocrisia o può avere un seguito concreto»
L’argomento è delicato, da tempo si presta a polemiche e strumentalizzazioni. Il tema delle carceri e dei carcerati rappresenta una delle battaglie storiche del leader radicale: da sempre impegnato in prima persona per denunciare il sovraffollamento e la malasanità, a tutela dei diritti umani e della dignità delle persone. «Oggi offriamo, nei fatti, l’opportunità di verificare se l’omaggio a Pannella era mera ipocrisia o può avere un seguito concreto» spiega Manconi davanti a Rita Bernardini e Sergio D’Elia, presenti alla conferenza stampa a Palazzo Madama.

Nei prossimi giorni il testo del disegno di legge sarà inviato a tutti i senatori per le sottoscrizioni. 

Il provvedimento interviene modificando l’articolo 79 della Costituzione, abbassando il quorum richiesto, laddove si prevede che «l’amnistia e l’indulto sono concessi con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale». 

È un articolo piuttosto recente. Inserito nel 1992 in piena bufera Tangentopoli, aveva proprio lo scopo di rendere difficile l’approvazione delle misure di clemenza in favore dei carcerari. 

Obiettivo raggiunto. «Fu un’iniziativa comprensibile ed efficace - spiega Manconi - tanto che da allora fino ad oggi è stato approvato solo un indulto, nel 2006». È arrivato il tempo di cambiare? «Oggi bisognerebbe avere il coraggio di ammettere che quella scelta è criticabile, in quanto ha sottratto due misure importanti, come l’amnistia e l’indulto, destinate a diminuire l'accumulo delle cause e l’affollamento delle carceri, agli strumenti di politica del diritto in materia penale». 

Strumenti d’eccezione, riconoscono i proponenti del disegno di legge. Ma necessari per anticipare “imprescindibili” riforme del sistema.

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