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mercoledì 11 maggio 2016

Sulle reazioni all'articolo dell'anziana malata di 83 anni in carcere

Blog Diritti Umani - Human Rights
Ho letto con attenzione tutti i commenti che sono scaturiti da questa notizia che ho pubblicato sul mio profilo Facebook:
A 83 anni ancora dietro le sbarre, è a Cagliari la detenuta più anziana


Molti si sono espressi dicendo che non sono d'accordo con la detenzione di una donna malata di 83 anni.

Altri sdegnati per il reato reiterato di questa donna in modo perentorio affermano che la detenzione in carcere sia la condizione “giusta” che questa anziana debba scontare.

Non penso che chi non vuole che questa donna resti in carcere sia d'accordo o che tolleri il reato che ha compiuto questa anziana e le gravi conseguenze che ha prodotto in tanti ragazzi.

Direi che se un sentimento di pietà e ben venuto il problema è di aderenza al diritto e alla Costituzione che ispira le nostre leggi e la coscienza comune della società civile.

All'art. 27 la Costituzione recita:
”Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. 


Il punto è molto semplice: il sistema delle pene in Italia spesso sono lontane dal “senso di umanità” che richiede la Costituzione. Non solo in questo caso (che è emblematico) ma ad esempio:


quando non riesce a comminare pene alternative a delle mamme che stanno in carcere con i loro bambini fino a 3 anni e poi gli vengono tolti, 
quando un giovane tossicodipendente che essendo recidivo non può avere accesso a pene alternative in comunità terapeutiche, 
quando un malato psichico che in piena crisi ha commesso un reato violento non è adeguatamente curato ma sta chiuso in una cella, 
quando un detenuto con malattie gravi non riesce ad avere le cure adeguate e si aggrava, 
ed altre situazioni che riguardano sopratutto la popolazione detenuta più vulnerabile.

Non voglio fare il dotto ma Voltaire diceva: “Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una nazione»

E trovare in carcere una vecchia malata di 83 anni non mi sembra un gran segno di civiltà.


Ezio Savasta

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