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lunedì 8 giugno 2015

Rifugiati - I sindaci si ribellano alla vergognosa dichiarazione di Maroni che vuole penalizzare i comuni accoglienti

La Repubblica
Il governatore della Lombardia: "Fronte comune con Toti e Zaia contro gli arrivi". E spunta la diffida ai prefetti


Le parole di Maroni hanno creato parecchie polemiche. Al governatore ha risposto Piero Fassino: "Non è nei poteri di un presidente di Regione decidere quale politica di accoglienza di profughi persegue il nostro paese. Tanto meno è accettabile che si minaccino in modo ritorsivo, e illegalmente, riduzioni di risorse ai comuni che ospitano profughi. Mi auguro che il presidente Maroni si renda conto della insostenibilità delle sue dichiarazioni".

E all'attaco di Maroni va anche Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano: "Maroni è un pagliaccio. Il suo annuncio arriva dopo che, nell’ordine: 1) nel 2011 da Ministro dell’Interno ha distribuito decine di migliaia di richiedenti asilo (cioè quelli che lui oggi chiama "clandestini") proprio presso i Comuni 2) come Presidente di Regione in questi anni se ne è bellamente fregato 3) Parla di tagliare trasferimenti ai Comuni annunciando qualcosa che non può nemmeno fare. O meglio: non così, visto, che spesso, effettivamente, Regione ha evitato di aiutare le città proprio in relazione, che so, ai disabili o ai poveri lombardi".

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