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giovedì 7 maggio 2015

Siria, Aleppo, bombe sull’ospedale di Medici Senza Frontiere: “costretti a chiudere”

MISNA
Uno dei due principali ospedali di Aleppo ha sospeso le sue operazioni dopo che è stato bombardato almeno due volte la settimana scorsa: lo ha reso noto l’organizzazione umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere.


La città, un tempo centro commerciale della Siria e oggi contesa dalle forze ribelli e dall’esercito, è teatro di violenti combattimenti dal 2012. La popolazione – al centro tra due fuochi – è stata più volte bombardata dall’aviazione governativa, mentre le milizie antigovernative dal canto loro lanciano colpi di mortaio in zone residenziali controllate dai militari.

Domenica scorsa, un raid aereo ha colpito una scuola uccidendo almeno sette persone, tra cui un maestro e sei bambini.

L’ospedale, nel distretto orientale di Sakhour controllato dai ribelli, fornisce servizi essenziali per oltre 40.000 persone. Nel solo mese di marzo, l’ospedale ha effettuato oltre 300 interventi chirurgici.

“Questi attacchi alle infrastrutture mediche sono intollerabili” ha detto Raquel Ayora, direttore delle operazioni di Msf, ricordando che anche un altro centro medico gestito dal gruppo ad Aleppo e finito nel mirino delle violenze aveva dovuto chiudere il 17 aprile.

Il sistema sanitario della Siria – un tempo tra i migliori del Medio Oriente – è imploso sotto i colpi inferti dalla guerra civile entrata nel suo quinto anno. Dal 2011 ad oggi, secondo l’Onu più di 220.000 persone sono state uccise e più di un milione sono state ferite.

[AdL]

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