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lunedì 13 aprile 2015

Siria, l'ONU chiede un corridoio umanitario per il campo profughi di Yarmouk. Donne, bambini e malati da salvare.

EuroNews
Le Nazioni Unite chiedono alle autorità siriane l’organizzazione di un corridoio umanitario, per consentire l’evacuazione del campo di Yarmouk, a Damasco. 


Pierre Krähenbühl, commissario generale dell’Agenzia per i profughi palestinesi delle Nazioni Unite (Unrwa), ha fatto visita a coloro che sono riusciti a fuggire dall’area ormai controllata al 90% dall’Isil. “Siamo molto preoccupati – ha detto – per i rifugiati e i civili che si trovano a Yarmouk. 

Siamo molto determinati a fornire assistenza a coloro che hanno deciso di lasciare temporaneamente il campo e trovare ricovero altrove. Ci occuperemo molto seriamente anche delle necessità di Yalda e Babila”. 

Anche le aree che circondano il campo sono state, infatti, oggetto di bombardamenti e teatro di battaglie tra jihadisti, altri gruppi ostili a Bashar al Assad e le truppe del presidente. 

La vita è diventata impossibile, come testimonia una donna intervistata all’interno. Noi, la gente del campo profughi di Yarmouk, siamo civili, ci sono bambini e malati. Non ci sono medicinali qui, non abbiamo nemmeno cibo e acqua. Ci lascino un corridoio per passare. Abbiamo bisogno di mangiare e bere, abbiamo bisogno di generi di conforto. I media ufficiali non possono avvicinarsi alla zona. Il video amatoriale che conteneva questa intervista, non può, dunque, essere verificato. Ma la situazione dei 18mila rimasti nel campo appare davvero disperata.

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