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lunedì 29 dicembre 2014

Angola, un paese in espansione che attrae migranti africani accolti con arresti e torture

La Repubblica
E' la denuncia di nove organizzazioni che si battono per i diritti umani in Africa e della FIDH (Federazione Internazionale per i Diritti Umani). "Una vera e propria caccia ai migranti", soprattutto musulmani
Johannesburg - Nove organizzazioni africane e la Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) hanno denunciato il destino di migliaia di immigrati dell'Africa occidentale in Angola, rastrellati nelle strade e poi riuniti in un centro di detenzione. 

"Le autorità angolane hanno intrapreso una nuova operazione di lotta contro l'immigrazione clandestina, che è simile ad una vera e propria caccia ai migranti" provenienti dalla Guinea, dal Mali, dalla Mauritania e dal Senegal, dice un comunicato della FIDH. 

"Negli ultimi dieci giorni, 3.000 persone sono state arrestate per le strade di Luandaoppure nelle loro case o nei posti di lavoro e poi trasferiti al centro di detenzione di Trinita, 30 chilometri dalla capitale angolana", hanno riferito molte associazioni per la difesa dei diritti umani.

La discriminazione contro i musulmani. "Sono trattenuti e trattati in moto crudele, inumano, umiliante e degradante. Li hanno stipati - si legge ancora nella denuncia della FIDH - in piccole celle, senza cibo né acqua. (...) sono stati riferite anche torture ed estorsione, mentre alcuni sono stati rimpatriati con la forza"

Queste violazioni dei diritti umani dei migranti vengono perpetrati fanno parte di una serie di attacchi contro gli immigrati in Angola. "Gli arresti - dice ancora il rapporto della FIDH - sono ispirati da profondi sentimenti di discriminazione etnica e religiosa. Lo si evince dal fatto che sono stati presi di mira cittadini per lo più musulmani, la maggiorparte dei quali provenienti dalla Guinea, dalla Mauritania, dal Mali e dal Senegal", dice la nota, sottolineando inoltre che i servizi di sicurezza angolani dedicati all'immigrazione, venerdì scorso 19 dicembre avevano anche circondato le moschee di Luanda.

L'attrazione dell'Angola, in rapida crescita. Le nove organizzazioni firmatarie chiedono alle autorità angolane di "porre immediatamente fine alla pratica di arresti e detenzioni arbitrarie, da parte delle forze di sicurezza.

Incoraggiano anche i paesi di origine dei migranti, oltre che l'Unione africana, a reagire. L'Angola, in piena espansione, dopo la fine della guerra civile nel 2002, attrae i cittadini delle nazioni vicine, ma anche i cittadini dei paesi dell'Africa occidentale. Ma le autorità angolane mettono in atto regolarmente ferree operazioni di lotta contro l'immigrazione, in particolare lungo la frontiera nord orientale che delimita in confini con la Repubblica Democratica del Congo.

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