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martedì 9 settembre 2014

Tunisia: allarme abusi polizia contro difensori diritti umani

ANSAmed
I casi di Lina ed Hela oggetto di una lettera a Marzouki
Tunisi - L'Osservatorio per la protezione dei difensori dei diritti umani, progetto coordinato dalla Federazione Internazionale per i Diritti Umani e dall'Organizzazione mondiale contro la tortura, lancia l'allarme per ''gli abusi perpetrati dalla polizia '' nei confronti dei difensori dei diritti umani in Tunisia. 

In una lettera aperta al Presidente della Repubblica Moncef Marzouki, l'Osservatorio denuncia la violenza e aggressioni verbali e fisiche subite recentemente a Djerba dalla blogger Lina Ben Mhenni in rappresaglia per il suo lavoro in difesa dei diritti umani e da Hela Boujneh, nota attivista della società civile, aggredita e arrestata dalla polizia la notte del 24-25 agosto a Sousse, mentre era in visita a suo fratello in stato di fermo per guida senza patente. 

Hela verrà giudicata dal Tribunale di Sousse il 15 settembre per ''violenza e oltraggio a un pubblico ufficiale'' e ''disturbo della quiete pubblica'' e rischia oltre un anno di reclusione. ''L'Osservatorio esprime la sua profonda preoccupazione per questi atti di ritorsione nei confronti di persone che esercitano le loro legittime attività in difesa dei diritti umani che riflettono l'attuale clima deleterio in Tunisia, in vista delle elezioni politiche del 26 ottobre'' e domanda alle autorità tunisine di ''prendere tutte le misure necessarie per svolgere un'indagine completa e imparziale sugli atti commessi contro la Ben Mhenni e gli altri difensori dei diritti umani'' 

Casi di diritti violati come quelli descritti da Lina ed Hela ricordano a molti i vecchi metodi polizieschi del regime di Ben Ali. Nonostante molti passi avanti siano stati fatti anche dal punto di vista legislativo rimangono alcuni ritardi significativi, come ad esempio, in materia di lotta alla tortura. Un anno dopo la promulgazione della legge che ha istituito in Tunisia la Commissione nazionale per la prevenzione della tortura, essa non ha mai visto la luce per via di ragioni legate al disaccordo sulla composizione dei membri della stessa.

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