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lunedì 29 settembre 2014

Appello Amnesty - Iran: Saman Naseem, curdo, minorenne al momento del reato a rischio esecuzione

Amnesty International
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L'iraniano Saman Naseem è stato condannato a morte per aver partecipato ad attività armate contro lo stato e aver ucciso un esponente delle guardie rivoluzionarie, reati commessi quando era ancora minorenne. La sua esecuzione potrebbe aver luogo in qualsiasi momento, visto che la condanna è stata inviata all'Ufficio per l'attuazione delle pene.


Saman Naseem, 21 anni, è un curdo-iraniano. È stato condannato a morte nell'aprile 2013 da un tribunale penale di Mahabad, nella provincia dell'Azerbaigian occidentale, con l'accusa di moharebeh (inimicizia verso Dio) e "corruzione sulla terra", perché esponente del Partito per la libertà del Kurdistan (Pjak), gruppo armato curdo di opposizione, e per aver partecipato ad azioni armate contro le guardie rivoluzionarie. Nel dicembre 2013, la sua condanna a morte è stata confermata dalla Corte Suprema.

Saman Naseem era stato condannato alla pena capitale una prima volta nel gennaio 2012 dal tribunale rivoluzionario di Mahabad, ma la sentenza era stata ribaltata dalla Corte suprema nell'agosto 2012 e inviata a un tribunale di grado inferiore per un nuovo processo, poiché Saman era minorenne al momento del reato.

Secondo la documentazione della Corte, nel corso delle prime indagini Naseem aveva ammesso di aver sparato contro le guardie rivoluzionarie nel luglio 2011. Tuttavia, nella prima fase del processo, il ragazzo ha ritrattato, affermando di aver sparato solo in aria e di non conoscere il contenuto delle "confessioni" scritte che era stato costretto a firmare, dal momento che era stato tenuto bendato nel corso dell'interrogatorio.

Durante le prime indagini, a Saman Naseen non aveva potuto incontrare il suo avvocato e avrebbe subito tortura o altri maltrattamenti.

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