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mercoledì 11 giugno 2014

Israele - HRW: due 17enni uccisi a maggio che non ponevano minacce è crimine di guerra

TMNews
Filmati, fotografie, dichiarazioni di testimoni e referti medici indicano che i due 17enni palestinesi uccisi dalle forze israeliane il 15 maggio scorso durante una manifestazione in Cisgiordania non ponevano alcuna minaccia imminente. E' quanto ha affermato oggi Human Rights Watch.
"I filmati mostrano in modo chiaro soldati israeliani che aprono il fuoco in direzione dei ragazzi, Nadim Nawareh e Mohammed Salameh, e i due ragazzi che cadono a terra. I referti medici affermano che i due ragazzi, così come il 15enne Mohammed Azza colpito dalle forze israeliane e ferito in modo grave, hanno riportato ferite al petto causate da proiettili veri", si legge nel comunicato.

Il direttore di Hrw per Medio Oriente e Nord Africa, Sarah Leah Whitson, ha denunciato come "l'uccisione deliberata di civili da parte delle forze di sicurezza israeliane nell'ambito dell'occupazione è un crimine di guerra", sottolineando come Israele abbia "il dovere di perseguire le forze che hanno preso di mira questi adolescenti e anche quanti hanno autorizzato l'uso di munizioni vere durante una manifestazione".

Da parte sua, l'esercito israeliano ha fatto sapere di aver avviato indagini sulla morte dei due adolescenti, precisando però che le forze armate "non hanno usato munizioni vere", ma solo proiettili di gomma e gas lacrimogeni.

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