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lunedì 30 giugno 2014

Il Ghana verso l’abolizione della pena di morte

ilReferendum
Il Ghana è pronto per abbandonare la pena di morte. Il Paese potrebbe essere il 12° stato africano ad abolire la pena capitale in favore di altre soluzioni detentive. Gli elettori ghanesi, infatti, verranno chiamati a votare un referendum per scegliere se abolire o mantenere la pena. La consultazione avverrà molto probabilmente il prossimo novembre.

Emmanuel Victor Oware Dankwa
(fonte: www.gillbt.org)
Il professor Emmanuel Victor Oware Dankwa, presidente della Commissione di revisione della Costituzione, ha fatto sapere che in caso di esito positivo la pena capitale verrà sostituita con una pena detentiva a vita. Con l’occasione i votanti verranno chiamati ad esprimersi anche su altri due quesiti. 

Il secondo riguarda la possibilità che il presidente possa dichiarare guerra solo se il parlamento rettifica la sua decisione nelle 72 ore successive; la terza prevede che il presidente neo-eletto possa giurare, non di fronte al parlamento, ma davanti al capo della corte suprema.

Dankwa ha detto anche che la commissione ha ricevuto sotto varie forme, dalle lettere ai social network, oltre 83,161 segnalazioni per le modifiche costituzionali. Tra i vari emendamenti alcuni riguardavano anche le modalità di concessione della grazia. 

Secondo le prime bozze, per alcuni reati come tradimento, rapina, omicidio e delitti legati al traffico di droga, la grazia non sarebbe più nelle mani del presidente ma di un comitato indipendente.
Dankwa ha inoltre spiegato che la consultazione avverrà probabilmente in concomitanza con le elezioni locali di Novembre. L’obbiettivo di questa unione è duplice. Da un lato si punta a risparmiare sui costi di segreteria; dall’altro si vuole far in modo che l’affluenza dei votanti si assesti sopra il 40%. Secondo alcune rilevazione oltre il 75% dei potenziali lettori sarebbe favorevole ai quesiti referendari.

Non tutti gli addetti ai lavori si sono detti entusiasti di questa consultazione. Akuriba Yaagy, comandante di polizia della regione est del paese, ha espresso tutto il suo disappunto per la possibile abolizione della pena. Yaagy, portando l’esempio di molti Stati americani, ha insistito sul fatto che l’abolizione farebbe venire meno la capacità deterrente della pena incentivando rapinatori e assassini. La posizione di Yaagy fa leva sul fatto che negli ultimi 20 anni ogni condanna a morte è stata poi commutata in una condanna a vita.

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In Africa comunque la battaglia del Ghana non è la sola. Il rapporto di Amnesty riporta infatti che sono stati compiuti significativi passi avanti anche in Benin e Sierra Leone.

di Alberto Bellotto (@albertobellotto)

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