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venerdì 23 maggio 2014

Siria: lealisti rompono assedio a carcere Aleppo, 600 detenuti morti in 13 mesi

Agi

Le forze fedeli al regime di Bashar al-Assad sono riuscite a rompere l'assedio al penitenziario centrale di Aleppo, circondato da quasi tredici mesi dalle milizie qaediste del Fronte al-Nusra e di altre formazioni sue alleate: lo ha riferito l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, organizzazione dell'opposizione in esilio con sede a Londra, secondo cui i soldati governativi e gli irregolari lealisti chiamati "shabbiha" sono riusciti a raggiungere il complesso al termine di un'aspra battaglia, attraverso i varchi che si erano aperti fin da ieri dopo aver espugnato il vicino villaggio di Hilan e altre aree limitrofe a nord del centro urbano. Secondo il direttore dell'Osservatorio, Rami Abdel Rahman, di primo mattino all'interno del perimetro del carcere sono entrati carri armati e autoblindo.

Secondo le fonti i mezzi blindati dell'esercito siriano sono entrati all'interno del perimetro del carcere, assediato da 13 mesi dalle milizie del Fronte al-Nusra e da altri gruppi islamici. La riconquista del carcere - situato nella zona settentrionale di Aleppo - permetterebbe all'esercito di tagliare una importante via di comunicazione e rifornimento che collega la parte nordoccidentale delle città alla frontiera turca. I combattimenti degli ultimi gironi hanno causato almeno 50 morti fra i ribelli, mentre non sono state specificate le perdite fra le forze regolari; durante l'assedio circa 600 dei circa 4mila detenuti sono deceduti a causa dei bombardamenti, delle cattive condizioni igieniche e la mancanza di cibo e medicine.

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