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mercoledì 4 dicembre 2013

Iran - Dopo l’accordo sul nucleare, urge guardare ai diritti umani

Agenzia Fides
Teheran – “C’è un aumento delle violazioni dei diritti umani e delle esecuzioni capitali in Iran. Le minoranze religiose continuano a subire persecuzioni. Dopo l’accordo sul nucleare di Ginevra, il tema dei diritti umani dovrebbe ora essere al centro di dialogo internazionale con il paese”: è quanto afferma una nota inviata all’Agenzia Fides dall’Ong “Iran Human Rights” (IHR), formata da cittadini iraniani emigrati all’estero. 


Il fondatore e portavoce di IHR, Mahmood Amiry Moghaddam, dichiara nella nota: “Accogliamo con favore l’accordo sulla questione nucleare. Il popolo iraniano non vuole la guerra, ma vuole anche il rispetto dei diritti umani e delle libertà”. Secondo l’Ong, i colloqui avviati sul nucleare sono “l'occasione per fare pressioni sul tema dei diritti umani”, incoraggiando “una moratoria sulle esecuzioni capitali” e invitando rappresentanti dell’Onu in Iran. “La pace e la stabilità in Medio Oriente si potranno raggiungere solo quando i diritti umani del popolo iraniano saranno garantiti”, afferma IHR.
Mentre si svolgevano i colloqui a Ginevra, a partire da metà ottobre, IHR ha documentato 90 esecuzioni capitali in Iran: 50 erano membri delle minoranze etniche, come prigionieri curdi, beluchi o di altri gruppi non persiani, considerati “nemici del governo”. Per le minoranze religiose, gruppi cristiani, alawiti e sunniti sono sottoposti a continue persecuzioni e violenza di stato – afferma l’Ong – nonostante l'impegno del presidente Rouhani per permettere una maggiore libertà di culto. (PA)

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