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lunedì 7 ottobre 2013

Cagliari: mamma al sesto mese di gravidanza può lasciare il carcere. Ancora dietro le sbarre altre due madri incinte

Agenparl
"Ha lasciato Buoncammino per raggiungere i quattro figli a Roma, Lela Radulovic, 30 anni, che, dopo due aborti spontanei e due nascite con malformazioni congenite, è al sesto mese di gravidanza. Un atto umanitario del Magistrato di Sorveglianza di Cagliari considerata la situazione. Sono tuttavia ancora dietro le sbarre altre due madri incinte". 

Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione "Socialismo Diritti Riforme", richiamando l'attenzione sull'assurda situazione venutasi a creare nella Casa Circondariale di Cagliari. "Continuano a convivere in una cella - sottolinea - Zagorka Nikolic, 40 anni, 12 figli, al terzo mese di gravidanza e Monica Jovanovic, 28 anni, cinque figli, anche lei da sei mesi in stato interessante. Entrambe con minacce d'aborto in una sezione femminile dove è del tutto assente uno spazio d'aria adeguato a persone in buono stato di salute figuriamoci per una donna incinta. Per far scontare la pena detentiva a madri detenute è necessario che gli Istituti Penitenziari rispondano a requisiti di igiene e salubrità e garantiscano adeguati pasti. A Buoncammino si riscontra una grande disponibilità e sensibilità delle Agenti di Polizia Penitenziaria e dei Medici, ma il resto è assente. Ecco perché rivolgiamo un nuovo appello ai Magistrati affinché venga trovata un'alternativa alla detenzione in Istituto". 

"E' urgente in Sardegna risolvere un problema, quello delle detenute madri incinte o spesso con bimbi al seguito che non possono stare in carcere - conclude la presidente di SdR - è una questione intollerabile per una società civile".

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