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sabato 14 settembre 2013

Emigrazione: Marocco ampliera' misure protezione migranti

ANSA Med
Bonino plaude impegno re Mohammed, assicura sostegno


RABAT - Maggiore promozione e protezione dei diritti dei migranti, attenzione agli aspetti umanitari e lotta contro i trafficanti di esseri umani. Il Marocco cambia registro nel rapporto con i rifugiati, i richiedenti asilo e, più in generale, con gli stranieri che si trovano nel Regno in una posizione amministrativa irregolare. 

L'impulso e' venuto direttamente da Mohammed VI, che si e' personalmente impegnato per una riforma della politica d'immigrazione del suo paese, facendo proprie le raccomandazioni del Consiglio Nazionale dei Diritti dell'Uomo (CNDH), che chiedeva l'istituzione di una politica pubblica di protezione dei diritti dei migranti.

Un impegno salutato con grande soddisfazione dal ministro degli Esteri, Emma Bonino. "L'iniziativa del Re Mohammed VI per una nuova politica di asilo e immigrazione è assolutamente meritoria e l'Italia, unita al Marocco da storici vincoli di amicizia, è pronta a offrire il proprio sostegno per favorirne l'attuazione", ha commentato il capo della Farnesina.

Le sollecitazioni del monarca hanno trovato immediato riscontro nelle istituzioni che, come attesta un comunicato congiunto dei ministeri dell'Interno, degli Affari esteri e della Giustizia, hanno commentato positivamente gli "alti orientamenti reali" che, dicono, costituiscono "una nuova visione della politica migratoria nazionale, umanitaria nella sua filosofia, globale nel contenuto, responsabile nella pratica e pioniera a livello regionale".

Il comunicato anticipa che la nuova politica marocchina d'immigrazione sarà implementata in cooperazione con il CNDH ed in concertazione con gli altri attori coinvolti.

Affermazioni che si traducono nel varo immediato di un "processo di aggiornamento del quadro giuridico ed istituzionale, con lo scopo di dotare il Regno di un sistema di gestione conforme agli standard internazionali e che rispetti gli impegni in materia di promozione e protezione dei diritti dell'Uomo". In attesa che tale processo si evolva e si affermi, sarà data la priorità alle persone detentrici, attualmente, di documenti rilasciati dalla rappresentanza dell'Alto Commissariato per i Rifugiati (HCR) a Rabat.

Nei prossimi giorni toccherà ad una commissione interministeriale stabilire il quadro procedurale per esaminare, caso per caso e in base a criteri precisi, la situazione giuridica di alcune categorie di stranieri in situazione amministrativa irregolare e quindi passibili di provvedimenti anche d'espulsione. Tale virata nell'approccio generale al "problema emigrazione" andrà di pari passo con una ulteriore intensificazione della lotta contro le reti dei traffici di migranti e della tratta di persone. A partire dal rafforzamento del dispositivo giuridico (quindi, presumibilmente, con un inasprimento delle pene) e delle azioni di sensibilizzazione in materia.

Il documento redatto dai Ministeri dell'Interno, degli Esteri e della Giustizia si chiude con una stoccata nei confronti dei "partner del Marocco, in particolare l'Unione Europea, che sono anch'essi coinvolti in primo piano dalla nuova distribuzione migratoria e devono dare prova di un impegno più concreto nel loro sostegno alla messa in opera di questa nuova politica marocchina di immigrazione".

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